Il testo di Goldoni, nel fortunato allestimento diretto e interpretato da Elena Bucci e Marco Sgrosso, inaugura la rassegna "Classico contemporaneo" e gli incontri con gli studenti "Scuola di platea".
Lunedì 14 dicembre alle 21 La locandiera di Carlo Goldoni inaugura al Teatro dell’Aquila di Fermo Classico contemporaneo, rassegna dedicata alle esperienze più giovani della scena che da anni affianca con successo la stagione di prosa. Torna anche Scuola di platea, seguitissimo progetto di introduzione al teatro per gli studenti degli istituti superiori.
“L’enorme fortuna di questo testo rischia di rendere muti - affermano Elena Bucci e Marco Sgrosso - osiamo però raccontare di quanto ci siamo divertiti a metterlo in scena, ritrovando le radici della più lucida commedia all’italiana del ‘900, spiando, attraverso un Goldoni che di certo ne è stato un avido testimone oculare, i segreti dei comici dell’Arte, dei quali sappiamo poco o nulla. Abbiamo provato ad uscire dalla strada comoda della corretta dizione italiana per avventurarci nelle consapevoli sporcature del dialetto, che hanno immediatamente reso più concrete le battute e più vive le situazioni. La scenografia è in gran parte evocata dalle luci di Maurizio Viani che trasformano un mutevole ma semplice tavolo in una locanda, in una stireria, in una sala d’attesa del crollo di un mondo e del suo modo di vivere, in un vento forte che distrugge e ridimensiona i sogni di libertà e felicità di tutti i personaggi. Ancora oggi un’energica rilettura di questo testo ci fa comprendere la sua fortuna e la perplessità del pubblico che lo vide in scena la prima volta. Il suo meccanismo perfetto non dà alcuna soluzione, ma pone continue domande. Con intelligenza, civetteria e determinazione, Mirandolina intesse una sottile trama di gesti che confortano grandi paure attraverso la soddisfazione di semplici bisogni quotidiani, nell’illusione di poter ricreare un ordine del mondo a partire dal luogo da lei animato e abitato. Nonostante la sua fama di ‘riformatore’ del teatro, nonostante i suoi inviti a guardarci dalle lusinghe d’amore, il signor Goldoni, volente o nolente, ci consegna un’opera dalla quale traspaiono insieme tutte le umane complesse debolezze e la disperata e anarchica vitalità del mondo della commedia dell’arte; e lo sguardo dell’autore, che pare condannarle o giudicarle, invece le abbraccia quasi silenzioso, con una lacrima di incanto che non vuole scendere né asciugarsi”.
Completano il cast dello spettacolo Daniela Alfonso, Maurizio Cardillo, Gaetano Colella, Nicoletta Fabbri, Roberto Marinelli.